Arte, cultura e tradizioni

A Quartu la farina ha una propria dimora

A Quartu Sant'Elena (Cagliari, Sardegna sud - orientale) le tracce che il passato ha lasciato nel corso dei secoli sono ancora ben visibili nelle testimonianze artistiche e culturali della città. Qui a Quartu quella connessione ideale che unisce le generazioni attuali con quelle precedenti è ancora viva e vitale. Del resto in questa località sarda sono presenti ben due musei, dai nomi evocativi per non dire epici, i quali custodiscono i maniera mirabile, oltre che con un forte senso di appartenenza, ciò che il tempo non ha ne consunto e ne scalfito.

Per il momento l'attenzione verrà posta sul primo di questi due complessi museali: il "Sa dom'e farra". Tale istituzione la si può considerare come l'atto celebrativo di un elemento fondamentale per l'economia e l'alimentazione nella zona: la farina. Del resto la traduzione dell'espressione "Sa dom'e farra" non è altro che "la casa della farina".

Fondato sul finire degli anni '70 grazie all'iniziativa promossa da Giovanni Battista Musiu, vero cultore dell'identità e della memoria sarda tanto da dedicare la sua vita al pieno recupero degli usi e delle antiche tradizioni, il museo ha come obiettivo primario quello di elogiare il prodotto di Quartu per eccellenza, la farina appunto.

Inoltre l'appellativo di "casa" della farina non è del tutto casuale. Infatti l'intero complesso è stato ricavato da una grande casa rustica, in stile campidanese, situata proprio nel cuore di Quartu Sant'Elena. All'interno della struttura museale è possibile ammirare sia gli strumenti adoperati per la lavorazione dei campi che gli utensili propri della vita quotidiana che si svolgeva nelle campagna della Sardegna meridionale.


Nella foto: interno del Museo Etnografico "Sa dom'e farra" di Quartu Sant'Elena (Cagliari).

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